Vi è mai capitato, mentre siete alla cassa del supermercato, del bar, del tabacchi, ecc., di frugare nel portamonete gli spiccioli che servono per pagare il conto e trovarvi tra le mani una moneta che non dovrebbe esserci?
Ritrovarsi bath thailandesi o lire turche al posto delle nostre monete da 50 centesimi, uno e due euro non è poi così raro. Il più delle volte sono finite nelle nostre tasche come resto di una spesa precedente. In quel momento, continuando a rigirare il pezzo di metallo tra le dita, ci accorgiamo di essere stati fregati.
Nella maggior parte dei casi, chi ci ha rifilato la moneta, di scarso valore economico rispetto all’euro, si è ritrovato nella nostra medesima situazione prima di noi e, per ignaro o meno che ne fosse, ha semplicemente rimesso in circolo il denaro.
Tutto sommato, evitare questa spiacevole situazione è assai facile: basta prestare un minimo d’attenzione prima di infilare in saccoccia il resto del pedaggio autostradale o delle sigarette.
Decisamente più difficile, però, è accorgersi di aver subìto una truffa quando la moneta è nominalmente spendibile, ma nella realtà altro non è che un falso più o meno perfetto.
In quel caso o ci troverà ad inveire per diversi minuti con un distributore automatico che continua a sputarcela fuori oppure, molto più spiacevolmente, si potrebbe incorrere in un controllo a campione da parte delle forze dell’ordine e ritrovarsi a dare mille spiegazioni sul come, dove e quando si è entrati in possesso di tale moneta falsa.
Si prospettano noie in un senso o nell’altro dunque. Noie che andrebbero ad aggiungersi all’alleggerimento già subìto. Mentre per le banconote si utilizzano gli appositi rilevatori, con le monete non esistono strumenti di questo tipo. Ma un modo per riconoscere il falso, ed evitare grattacapi, esiste ed è stato reso noto dal Comando Antifalsificazione Monetaria dei Carabinieri: avvicinare la moneta a una calamita ci fornirà la risposta.
I falsari non sono in grado di riprodurre il magnetismo, di cui invece il conio regolare si serve per poter consentire il riconoscimento da parte dei distributori automatici e dalle altre “macchinette mangiasoldi”. Quindi, se la moneta viene attratta dalla calamita significa che è stata battuta dalla Zecca (o da uno degli altri istituti degli altri paesi europei); se non c’è attrazione… beh, in quel caso fatevene una ragione: siete stati truffati.