I titoli legati all’inflazione oggi offrono tassi che vanno dal 4 al 5%. Questi rendimenti possono tenere il tuo capitale al riparo dall’aumento del costo della vita.
Vuoi di più? Come sempre, nella vita, devi fare qualcosa in più.
Che cosa? Semplice, devi impegnarti a reinvestire le cedole semestrali.
Prendi ad esempio il Btp italiano , che offre il 5,33%. Ogni 6 mesi questo titolo, insieme alla cedola, restituisce l’inflazione.
Oppure il titolo in euro, che offre il 3,69% e restituisce l’inflazione a fine corsa.
Il costo della vita è valutato attorno al 2,50% in Europa e qualcosa di più, il 3%, in Italia.
In Italia, dove i prezzi corrono più veloci che nel resto dell’Eurozona, nel mese di ottobre il costo della vita ha camminato «solo» al 2,6%, contro il 3% abbondante di molte precedenti rilevazioni.
In caso di recessione, i cui segni si vedono anche nei paesi nordici, questi valori potrebbero scendere, ma poco importa.
Gli strumenti sono buoni e validi e difendono il tuo capitale.
Se vuoi però ottenere di più, quando incassi le cedole, anziché spendertele o depositarle sul conto corrente, devi reinvestirle.
In questo modo il tuo capitale può aumentare in modo significativo. Ecco quindi come investire i risparmi saggiamente e in modo proficuo.
Anche se l’inflazione dovesse scendere, ci sono sempre buoni motivi per investire in questi titoli. Quali?
Il Btp in euro rimborsa la quota caro-vita alla fine, mentre il Btp Italia lo fa con cedole semestrali.
Se però vuoi fare una vera battaglia per proteggere il capitale, ma non solo, anche per farlo crescere, e vuoi vincerla, devi reinvestire le cedole.
Se ogni volta che ti accreditano le cedole, le reinvesti, il valore nominale dei tuoi titoli aumenterà in misura davvero interessante, soprattutto se la durata dell’investimento è lunga.
Se invece te le spendi o semplicemente le parcheggi sul tuo conto corrente, come se fosse un’entrata in più, invece, a fine corsa il tuo Btp ti darà solo l’aumento del costo della vita.
Nel caso del secondo titolo, poi, dove il costo della vita viene restituito semestralmente, questa strategia può offrire risultati ancora più interessanti.
La doppia funzionalità di titoli che possono dare di più se investiti al cento per cento, cedole comprese, devi tenerla attentamente in considerazione.
Hai un ombrello sicuro che protegge il valore reale in ogni caso e la possibilità di incrementare, solo facendo attenzione al particolare comportamento che ti ho descritto.
E questo anche se l’inflazione dovesse mordere di meno.
Ma non devi dimenticare alcuni particolari importanti.
Aspetto fiscale. Ogni volta che il capitale di un’investimento aumenta, per qualsiasi motivo – favorevole andamento del mercato, rivalutazione inflazionistica, interessi reinvestiti – questo incremento è assoggettato a tasse, esattamente il 12,50%.
Mercato secondario. Tutti i titoli, anche quelli descritti, possono essere rivenduti sul mercato secondario.
Informati molto bene su quale sarà il controvalore dell’operazione di acquisto dei titoli sul mercato secondario, una volta che il collocamento in asta si sia chiuso. Non lasciarti illudere dalle quotazioni di mercato, spesso inferiori al valore nominale, di solito 100.
Il calcolo del valore finale, infatti, si fa moltiplicando sia il prezzo di mercato, sia gli interessi per il coefficiente di adeguamento maturato. Lo scostamento dal prezzo di mercato è tanto maggiore, quanto più tempo è trascorso dall’emissione del titolo.
Non manca molto alle festività di fine d’anno e già in quell’occasione potrai vedere quanto aumenteranno ancora i prezzi della benzina o del gasolio. Sono i due prodotti che hanno un peso significativo nell’insieme di quelli che danno la misura dell’inflazione interna.
Se la frenata dei prezzi rilevata dall’Istat in ottobre dovesse continuare, il Btp Italia è forse il più conveniente. Incassando gli importi delle cedole ogni sei mesi, anche se inferiori a quello pagato il 26 settembre scorso dalla prima emissione di questo Btp, saranno comunque molto interessanti. E tali da soddisfare le tue esigenze ed aspettative.
Non importa che si preveda un andamento dell’inflazione non particolarmente galoppante e quindi ridotto: il contributo che può venire da questi buoni del tesoro sarà comunque interessante e concorrenziale con le cedole di altri bond e obbligazioni simili.