Uno dei titoli di credito più diffusi è l’obbligazione, mediante il quale il compratore diventa un creditore dell’azienda di cui compra le obbligazioni e ne riscuote poi la quota versata, comprensiva anche di interessi, alla fine del periodo di durata legale dell’obbligazione stessa. Ma queste obbligazioni, pur essendo dei titoli abbastanza sicuri, con opportuni distinguo tra le varie aziende di cui si acquistano i titoli, hanno comunque un fattore di rischio, che va considerato nel computo della redditività dell’obbligazione stessa.
Come possiamo calcolare questa quota di rischio, per vedere se è conveniente effettuare questo investimento e quindi su quale azienda conviene effettuarlo? Intanto, c’è da fare attenzione al fatto che sull’obbligazione è scritto solo quello che in gergo si chiama “costo secco”, ovvero la sola quotazione del capitale, senza comprendere gli interessi. Per avere anche una stima degli interessi, si deve invece ricorrere al prezzo”tel quel”, inclusivo anche degli interessi che si possono maturare durante la durata legale del titolo. Per scegliere un titolo rispetto ad un altro è opportuno considerare il valore chiamato Tres, ovvero un indicatore sintetico specifico sul rendimento effettivo netto con scadenza, utile per i titoli a reddito fisso, e indica il tasso che è uguale al prezzo tel quel prima menzionato cui si ha diritto acquistando il titolo. Inoltre, considera anche il prezzo di rimborso.
Questi valori sono in linea generale. Per calcolare poi più specificatamente il rischio dobbiamo considerare la volatilità del titolo. Per volatilità valuta quanto il titolo varia al variare dei prezzi di mercato, considerata in termini assoluti. Questa volatilità è influenzata poi per esempio dal tempo, cioè dalla durata dell’obbligazione: questa è maggiore quanto più duratura è la sottoscrizione dell’obbligazione; dal numero delle cedole: per tenere bassa la volatilità queste devono essere alte e ripetute. E ovviamente la durata finanziaria, diversa dalla durata effettiva, cioè il numero di anni che il possessore dell’obbligazione ha per poter effettivamente vedersi remunerato il capitale investito. Più è lunga la durata, maggiore il rischio.
Un’eccezione sono i titoli zero coupon, relativamente a cui è possibile vedere questa guida sulle obbligazioni zero coupon su questo sito, che hanno una durata uguale alla loro durata residua, perché vedono la remunerazione del capitale alla loro scadenza.