Con il termine “cartolarizzazione” si vuole indicare un’operazione di finanziamento che viene praticata su un certo numero di crediti, quali possono essere ad esempio quelli al consumo, quelli connessi alle carte di credito, i mutui immobiliari oppure quelli di imprese verso altre imprese, i prestiti che si fanno agli studenti universitari, il leasing auto etc, con la quale questi vengono convertiti in attività che possono essere negoziate attraverso un titolo che può essere collocato sul mercato.
Quindi il mutuo cartolarizzato si ha quando questo è stato convertito in un titolo negoziabile sul mercato.
Di questo processo è ovvio che se ne occupa la banca che deve sottoporlo ad un’operazione detta RMBS, ovvero Residential Mortgage Backed Securities.
La cartolarizzazione, introdotta nell’aprile 1999 con la Legge n. 130, dal titolo “Disposizioni sulla cartolarizzazione dei crediti” consente appunto agli enti bancari, ai gruppi industriali, nonché agli enti pubblici e alla piccole imprese di emettere titoli obbligazionari. In pratica i crediti possono essere venduti ad una società che per pagarli deve emettere sul mercato i titoli, e quindi li trasforma in “carta”. Da qui il significato di “cartolarizzazione”.
Colui che ha contratto un mutuo non vedrà, nonostante ciò, modificati i propri adempimenti e deve continuare a pagare le rate del mutuo al proprio Istituto bancario. Sarà questo a versarle al nuovo creditore giuridico.
La banca in pratica ottiene l’accredito del finanziamento e incassa il corrispondente della compravendita attraverso i titoli obbligazionari, e senza dover attendere il pagamento delle altre rate del mutuo.
Nel caso in cui inoltre si effettua un trasloco del mutuo da un Istituto bancario ad un altro, una circolare dell’ABI (Associazione Bancaria Italia) specifica che dovrà essere la banca di origine, quella in cui abbiamo stipulato il mutuo, a dovere continuare ad occuparsi delle spese di gestione nonché dell’amministrazione per il recupero del finanziamento.
Anche una banca che abbia un certo numero di prestiti immobiliari può decidere di cartolarizzarli attraverso quindi l’emissione di titoli che come garanzia abbiano proprio quei mutui. Questi possono essere così venduti agli investitori ed in questo modo la banca ha la possibilità di riprendersi i soldi che aveva prestato ai mutuatari, per investirli in altre attività.
I titoli emessi sono analoghi alle obbligazioni per cui come queste hanno una scadenza ed un tasso di interesse. In questo caso però il debito è legato ai rimborsi e ai pagamenti degli interessi da parte di coloro che hanno stipulato il mutuo.
Le operazioni di cartolarizzazione riguardanti i mutui, sono molto diffuse nei mercati internazionali e stanno sempre più prendendo piede anche nel nostro Paese.
La cessione del credito inoltre diventerà efficace dopo che sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale sotto “Avviso di Cessione di Crediti” e sarà la Banca d’Italia ad occuparsi che il debitore ceduto venga avvisato dell’avvenuta cessione.
Infine è bene sapere che, per legge, le società che acquistano questo tipo di crediti si devono esclusivamente occupare di tutte le operazioni connesse con la loro gestione e non esercitare le altre attività.