In Italia, le Regioni sono i principali enti che erogano prestiti a fondo perduto, soprattutto per la vicinanza al territorio di riferimento e la comprensione delle specifiche necessità.
Aldilà dei bandi emessi a discrezione per specifiche finalità, le Amministrazioni Regionali erogano prestiti regionali a fondo perduto per tre motivazioni prevalenti.
Prestito regionale a fondo perduto per giovani imprenditori
Strumento di finanziamento fino a circa 500.000 euro a disposizione di giovani che decidono di avviare un’attività imprenditoriale in proprio.
Per accedere è necessario avere un’età compresa tra 18 e 35 anni, risiedere in un territorio di riferimento e presentare un piano di sviluppo dell’azienda che si intende costituire, completo di prodotto o servizio da realizzare, dimensione dell’impresa, mercato di riferimento, risorse e professionalità occupate, piano industriale e finanziario e produttivo.
In generale, l’entità degli incentivi, che vengono erogati in specifici settori di attività, quali i beni culturali, il turismo, la tutela ambientale o l’innovazione tecnologica, variano su base regionale, ma sono più facilmente accessibili nelle aree svantaggiate del paese, tra cui Sicilia, Calabria, Sardegna, Puglia, Campania, Basilicata.
Si tratta spesso di finanziamenti misti, con una parte della componente capitale a fondo perduto, che non prevede alcuna restituzione, e la restante parte con una quota interessi a tassi agevolati
A questi prestiti non possono accedere associazioni, enti e aziende già costituite.
Prestito regionale a fondo perduto per chi possiede già un’attività
Strumento propedeutico a imprenditori per finalità di potenziamento e ristrutturazione dell’attività di impresa, attraverso innovazione tecnologica e/o l’efficienza qualitativa e quantitativa del sito produttivo.
Tali finanziamenti possono essere anche utilizzati creare nuove unità produttive o avviare nuove linee di prodotto. È previsto un set specifico di spese finanziabili per l’acquisto di beni materiali ed immateriali necessari al consolidamento dell’impresa: ad esempio macchinari, marketing e pubblicità, certificazione di qualità e sviluppo dell’ecommerce.
Nella maggior parte dei casi, il prestito regionale a fondo perduto prevede una rendicontazione delle spese di progetto sostenute ed una conseguente erogazione in tranches, ad esempio a stati di avanzamento.
Spesso, tali finanziamenti prevedono la restituzione almeno in parte del debito, con un rimborso parziale della quota capitale del prestito ed un rimborso a tassi agevolati della quota interessi
Finanziamento regionale per l’acquisto della prima casa
Strumento finalizzato a supportare i genitori single e le giovani coppie ad acquistare la prima casa, intesa come abitazione principale dove si stabilisce la residenza del nucleo familiare.
La struttura del prestito varia da regione a regione, secondo quanto indicato nel bando di accesso, ma è erogata quasi sempre in forma mista con una parte a fondo perduto ed una parte remunerata a tassi di interesse agevolati.
Più precisamente può essere previsto un contributo all’acquisto in conto capitale, a fondo perduto una tantum, per importi limitati ad un massimo di 50.000 euro (il richiedente beneficia di fatto di una riduzione del prezzo di acquisto dell’immobile pari al contributo ricevuto), cui si associa una riduzione dello spread applicatocon un risparmio sul montante interessi, grazie alle convenzioni stipulate tra Regioni e istituti di Credito (il richiedente per la restante parte del capitale accende un mutuo a tassi agevolati, inferiori al mercato, con la Regione nel ruolo di garante istituzionale verso la banca).
L’accesso ai prestiti regionali a fondo perduto per l’acquisto della prima casa è limitato a giovani coppie fino a 35 anni, famiglie numerose (almeno 3 figli a carico) o genitori single con figli a carico, con determinati limiti di reddito (ad esempio con ISEE, indicatore della situazione economica equivalente, inferiore a 40.000 euro)
Qualsiasi forma di prestito regionale a fondo perduto prevede la compilazione del modulo di richiesta predisposto dall’Amministrazione Regionale e l’accesso ad una graduatoria di accesso compilata secondo criteri specifici, diversi da regione a regione.