Ultimamente sul mercato si parla spesso di inflazione, sia per quanto riguarda la zona euro che, in particolar modo, gli USA. Andiamo dunque a dire che l’inflazione è l’aumento generale dei prezzi. Mentre la maggioranza dei consumatori vede l’inflazione come una cosa assolutamente negativa, a volte è utile. Ma prima di andare a vedere quali sono le conseguenze dell’inflazione, andiamo a studiare le sue cause.
Si parla di inflazione monetaria per indicare che l’inflazione è dovuta all’aumento dell’offerta di moneta, dunque banconote, monete, depositi a vista, buoni del tesoro, ecc, che vengono messi sul mercato dalla banca centrale, la stessa che emette le banconote. La banca centrale non è solo l’istituto responsabile per l’inflazione monetaria, ma anche le banche commerciali hanno un ruolo molto importante, dato che prestano fondi a vari agenti economici, come individui ed imprese.
Questo tipo di inflazione è spesso legata alla cattiva gestione dello stato, che usa spesso la tecnica di “stampare denaro” per ridurre la quantità di debito pubblico in corso in uno stato.
Si parla poi di inflazione da costi e di inflazione importata. L’inflazione è dovuta all‘aumento del prezzo delle materie prime importate, che si riflettono nel prezzo di vendita del prodotto finale. Prendiamo l’esempio di un pneumatico, che è prodotto dal petrolio. Se il prezzo del petrolio si impenna, la società che crea pneumatici avrà dei costi di produzione più elevati, di conseguenza deve aumentare il prezzo di vendita dei suoi pneumatici. L’azienda può certamente assorbire una parte del rincaro delle materie prime, ma se l’aumento è troppo grande è molto difficile mantenere il prezzo di vendita inalterato.
L’inflazione da domanda è dovuta ad uno squilibrio tra la domanda e l’offerta di un certo prodotto. Se la domanda supera l’offerta i prezzi aumenteranno, per trovare l’equilibrio. Dunque, un eccessiva scarsità del prodotto porta ad un aumento dei prezzi.