Risulta essere opinione comune che gli investitori italiani, dopo essersi affidati negli anni ‘70/’80 ai Bot e aver delegato successivamente a intermediari (fondi comuni, banche…) i propri risparmi, debbano oggi incrementare il proprio livello di educazione finanziaria.
Secondo diversi studi , il grado di alfabetizzazione finanziaria media nel nostro Paese si colloca ai livelli più bassi tra i paesi industrializzati. In particolare, l’Italia è caratterizzata da uno fra i più alti livelli di esclusione finanziaria tra i Paesi dell’Unione Europea, con il 16% della popolazione completamente esclusa da servizi bancari, di risparmio e accesso al credito.
L’OCSE definisce l’educazione finanziaria:
“il processo attraverso il quale i consumatori / investitori finanziari migliorano la propria comprensione di prodotti e nozioni finanziarie e sviluppano le capacità e la fiducia necessarie per diventare maggiormente consapevoli dei rischi e delle opportunità finanziarie, per effettuare scelte informate, comprendere a chi chiedere supporto e mettere in atto azioni efficaci per migliorare il proprio benessere finanziario”.
A questo proposito non si può affermare che la scuola italiana svolga un ruolo particolarmente attivo, ad esclusione di poche, isolate e meritevoli iniziative, e possiamo ben affermare che l’educazione finanziaria sia lasciata all’iniziativa personale.
ll tema della cultura finanziaria assume una importanza crescente soprattutto in relazione ai tempi attuali, caratterizzati da fenomeni complessi quali quelli che hanno dominato lo scenario globale dei mercati negli ultimi anni.
Possedere un’adeguata cultura finanziaria significa raggiungere un grado di competenza sufficiente, tale da permettere a una persona di prendere decisioni coerenti con le proprie esigenze. In altre parole è importante acquisire quelle conoscenze che consentono di effettuare scelte consapevoli in materia economico-finanziaria e gestire al meglio il rapporto con banche, assicurazioni e intermediari finanziari, ma soprattutto investire in modo accorto e pianificato il proprio denaro.
Un buon livello di cultura finanziaria è un elemento essenziale per la prosperità di un Paese, e può contribuire a sostenere lo sviluppo economico complessivo
può aiutare le famiglie ad acquisire la disciplina necessaria a risparmiare per l’acquisto della prima casa o per l’educazione dei figli.
Può stimolare a pianificare una strategia di investimento efficace che possa assicurare un tenore di vita adeguato al momento della pensione.
Può aiutare le persone a basso reddito a ricavare il massimo da ciò che hanno, utilizzando i servizi finanziari disponibili a costi minori.
Nelle scelte di risparmio, permette di guidare al meglio le scelte di investimento.
Promuovere la competenza finanziaria non è un obiettivo finalizzato alla semplice tutela dei consumatori, ma che investe la crescita di tutto il mercato.
Acquisendo gli strumenti per richiedere un’offerta più rispondente alle proprie esigenze, i consumatori possono incoraggiare il settore a sviluppare nuovi prodotti e servizi, ad aumentare l’efficienza e la competizione tra i soggetti presenti sul mercato, a promuovere l’innovazione e il miglioramento della qualità.