Avete già trovato l’idea vincente per la vostra attività, siete riusciti a trovare il giusto nome con cui il pubblico conoscerà il vostro negozio e dovete adesso associarvi il logo a cui associarlo, con cui presentarlo sui volantini pubblicitari o attraverso il quale costruire la vostra insegna pubblicitaria?
Bene, a questo punto siete giunti al terzo passo fondamentale, per il quale potrete ancora scegliere se affidarvi ad una società o ad un professionista oppure se continuare a basarvi sulla vostra fantasia e magari farvi affiancare da quell’amico o da quel parente appassionato di grafica che vi offre il suo importante aiuto.
Perché scegliere un professionista
I casi, come abbiamo detto, sono due: o scegliete di optare per il classico “logo fai da te”, magari facendovi aiutare da qualcuno che ne capisca di grafica e che sia in grado di aiutarvi in questo settore, oppure potete investire del denaro e farvi fare il lavoro da un professionista.
Ricordiamo che per quanto un designer professionista possa essere preparato ed in gamba, non sarà mai dotato di quel fondamentale aspetto che solo l’imprenditore del suo negozio può avere: l’amore per la sua attività, il cuore, l’anima con la quale ha scelto l’idea giusta, ha pianificato il settore adatto, ha scelto il nome del suo negozio.
Mettete quindi in conto che per quanto vi facciate aiutare da un professionista del settore, sarebbe giusto che l’idea partisse sempre da voi, e che voi seguiate con attenzione il suo lavoro non dimenticando che il logo del vostro negozio deve essere, prima di tutto, di vostro gradimento e rispondere a vostre esigenze.
Sicuramente, la professionalità del designer che seguirà il vostro progetto è impagabile e nessun semplice appassionato di grafica sarà in grado di sostituire questa preparazione che richiede anni di studio e di esperienza nel settore: tenete sempre bene in mente, inoltre, che un buon logo accompagnerà l’azienda per molti anni e sarà sempre associato alla vostra azienda, perciò valutate bene se è il caso di risparmiare su quello che sarà, assieme al nome, il biglietto da visita della vostra attività. Lo svantaggio di questa scelta sarà sicuramente un investimento più corposo, ma il vantaggio di avere un lavoro ben fatto non ha prezzo.
Il logo
Premesso che in alcuni casi non è possibile affidarsi ad un professionista e bisogna restringere il portafoglio avvalendosi dell’aiuto di qualche amico o parente appassionato di programmi di grafica, bisogna capire che soprattutto in questo caso il vostro apporto è fondamentale.
Il logo, infatti, è una rappresentazione grafica di cosa l’azienda fa, ed è pertanto in grado di fornire una prima impressione dell’impresa ai potenziali clienti e partners d’affari: per questo motivo, creare un logo ben curato, ben ideato e soprattutto ben rappresentato, stabilisce un’identità aziendale e fornisce un’immagine professionale e stabile all’ impresa, oltre ad essere, chiaramente, il primo potenziale punto d’incontro tra l’impresa ed il cliente stesso.
Da sapere
Fondamentalmente esistono tre tipi differenti di logo
I loghi detti font-based, i quali consistono principalmente in un trattamento (modifica) del carattere (font);
I loghi che letteralmente illustrano cosa fa l’azienda (per esempio un compagnia di imbianchini usa l’immagine di un pennello nel logo) e che quindi utilizzano l’immediatezza dell’immagine per comunicare al potenziale cliente;
I loghi cosiddetti astratti, simboli i quali vengono sostanzialmente legati alla marca dell’azienda.
Quale tipologia scegliere? E’ importante chiarire che il tipo di logo che sceglierete per identificare la vostra attività può avere anche la sua dose di impegno e soprattutto di investimento: scegliere ad esempio la terza tipologia per identificare il negozio che andrete ad aprire può essere controproducente, soprattutto all’inizio, perché dovrete per esso avere un impegno ancora più importante sia a livello di tempo che di denaro.
Facciamo l’esempio degli indumenti marcati Guru: la margherita è il simbolo del marchio, ma senza l’ingente impegno pubblicitario – ingente soprattutto a livello economico – in pochi oggi potrebbero associare il simbolo della margherita al marchio sopraindicato. Lo stesso, ad esempio, vale per il “baffo”, simbolo identificativo della Nike: senza il giusto impegno ed il tempo necessario per far conoscere il prodotto, oggi il noto marchio non avrebbe tutto il successo di cui invece è dotato.
Investire tempo e, spesso, anche denaro, per progettare un logo adeguato è purtroppo – o per fortuna, potremmo dire – l’unico modo per costruire un’idea realmente di successo, che soprattutto abbia una sua durata nel tempo.