Le riunioni di lavoro sono un ottimo momento di scambio di esperienze e opinioni creative, ma possono facilmente trasformarsi in inutili maratone che sottraggono energie e tempo alle mansioni di tutti i giorni. Ognuno almeno una volta ha preso parte a questi mattatoi popolati da personaggi al limite del surreale. Avete mai provato la sensazione di non aver concluso nulla dopo ore di riunione. Bene, sappiate che è più comune di quanto pensiate, e la colpa è soprattutto di alcune tipologie di dipendenti.
I risultati migliori si ottengono ovviamente quando l’atmosfera è serena e c’è unione di intenti tra tutti i partecipanti, ma basta anche un solo protagonista e la riunione diventa un incubo. Queste categorie sono state analizzate dall’editorialista Sue Shellenbarger del Wall Street Journal, ma per l’Italia, come vedremo, i profili possono essere ancora più variegati. Anche perché il nostro è un Paese che si specchia e rimira nelle riunioni come pochi. Vediamo allora chi sono i peggiori compagni di riunione.
Dominatore, il suo ruolo è abbastanza evidente fin dal nome. Si tratta di quel classico personaggio con autostima infinita, convinto che la perla di saggezza debba venire sempre e comunque dalla sua bocca e quindi intento ad interrompere sempre gli altri per esprimere le sue idee rivoluzionarie.
Scettico, in grado di eliminare anche l’idea più importante con la sua negatività, lo scettico coltiva una passione particolare per la distruzione dei sogni aziendali, ed è in grado di bloccare le riunioni per ore con i suoi dubbi. Ovviamente attenderà l’ultimo istante prima di far notare quel piccolo cavillo che smonta la costruzione dell’intera riunione.
Divagatore, costui è il tipico personaggio che per raccontarvi i progetti futuri dell’azienda inizia da lontano. Potrebbe parlare per ore senza concludere niente e si bea della sua capacità espositiva e di una solo presunta bravura nel tenere incollati gli ascoltatori alle sede. Probabilmente sono solo addormentati.
Burlone, immancabile in ogni azienda che si rispetti, il burlone fatica a mantere un atteggiamento serio e propositivo durante le riunioni, preferendo interrompere con battute e freddure che dovrebbero far ridere la platea ma che si risolvono solo in un silenzio imbarazzato. Essere fuori luogo è il suo credo indissolubile.
Complottista, di solito se ne sta in disparte e non interviene mai durante le riunioni. Non perché sia poco interessato all’argomento ma perché nella sua mente sta già ipotizzando i peggiori scenari. L’apocalisse è la sua migliore amica, e il complottista è bravissimo nello smontare le idee altrui con una negatività pari soltanto a quella dello Scettico.