Di cosa si occupa un etologo? Quali facoltà sono utili per diventare uno studioso di etologia? Esiste un albo professionale per questa categoria?
L’etologo è una figura che si muove nell’ambito della scienza e della natura per studiare il comportamento animale. Il fenomeno oggetto dell’analisi, com’è facile intuire, presenta una tale complessità che le discipline coinvolte spaziano dall’ampito biologico a quello psicologico. Anche per questo l’insieme degli studi che portano a lavorare in questo ambito non è univoco. E’ sicuramente auspicabile avere una profonda passione per la natura, gli animali, nonché una certa attitudine all’avventura. Gran parte degli etologi lavorano a stretto contatto con gli animali che studiano, vivendone da vicino i comportamenti nel loro ambiente naturale. Bisogna dire che c’è anche una fetta di studiosi che effettua le proprie osservazioni anche in laboratorio poiché l’analisi del comportamente in situazione “non naturali” mostra altre caratteristiche altrettanto utili, come l’adattamento a situazioni anomale.
Il primo studioso che “uscì” fuori dai laboratori fu Konrad Lorenz: studiò nelle campagne svariate specie animali inaugurando uno studio oggettivista della materia.
Konrad Zacharias Lorenz è stato uno zoologo ed etologo austriaco, considerato il fondatore della moderna etologia scientifica, da lui stesso definita come ricerca comparata sul comportamento.
I campi di interesse dell’etologia animale ed umana sono infine stati ripresi da discipline più recenti come la sociobiologia e la psicologia evoluzionista. Le strade universitarie che si possono intraprendere sono diverse. La facoltà di scienze naturali conferisce delle ottime basi in temi di tipo naturalistico; conseguita la laurea si potrà prendere parte a master, che prevedano come oggetto proprio la specializzazione in etologia. Questo è solo uno dei corsi di studio da poter intraprendere. Infatti prima di conseguire la specializzazione è possibile conseguire la laurea anche in altre facoltà diverse dalla scienze naturali, ma sempre afferenti allo stesso ramo, come ad esempio la laurea in scienze biologiche o ambientali, o ancora medicina veterinaria.
In Italia questa questa figura non viene riconosciuta a livello normativo, quindi non è previsto alcun esame o l’iscrizione in un albo.
Una volta terminati gli studi necessari, si potrà decidere il ramo in cui svolgere la propria professione. Rimanere nell’ambiente universitario nel settore della ricerca, o occuparsi della tutela dell’ambiente o della divulgazione, prestando la propria attività sia per enti di tipo pubblico che di tipo privato: questi sono i principali canali di sbocco di questo ramo di studi.